L’aspirante cdm si presenta così: “Ciao. Visto che sono fuori sede, volevo dirti che verranno a trovarmi e dormiranno qui: mia madre, mio padre e mio fratello”. In risposta alla tua faccia perplessa aggiunge, in modo poco convincente, “sporadicamente”.
Laura Gambardella ci segnala.
«L’aspirante cdm se ne va senza aver pagato nulla e lasciandoti in mano a Cristo il 20 settembre. Il contratto inizia il 1 ottobre».
Olivia de Paris ci informa:
«L’aspirante cdm si presenta a casa per vedere la stanza direttamente con la valigia (un mini trolley dove riesce a mettere tutta la sua vita) e ti domanda: “Senti, posso iniziare a dormire qui già da stanotte? poi domani se ne riparla…”»
Angelo Restaino ci racconta:
«L’aspirante CDM, come prima cosa, chiede se avreste eventualmente potuto stabilire la regola di indossare, in casa, esclusivamente pantofole e, avendo saputo che vivi al quarto piano senza ascensore, ci tiene a sapere il numero esatto di gradini che portano al pianerottolo».
Giada Lottini ci illustra un caso limite.
«L’aspirante cdm risponde al tuo annuncio di affitto camera facendo telefonare la madre. Non contenta, si presenta a visionare la stanza scortata dai genitori (ovviamente dopo aver bombardato di telefonate l’unica coinquilina non di m. assente per lavoro). La prima cosa che noti dell’acdm è la stazza della madre, che copre interamente lo spazio della porta; la seconda sono le guanciotte rosse da avvinazzato del padre succube. Lei, non la senti neanche: noti solamente che somiglia per dimensioni alla genitrice. La madre dell’acdm osserva schifata il letto della stanza in affitto, chiedendoti se non ce ne sia uno più grande perché la figlia, poverina, non ci entra. Sempre la madre dell’acdm, al momento delle spiegazioni su spese, bollette e contratto, ti chiede se può usare il bagno, sparendo per circa una mezz’ora, tra gli sguardi costernati della figlia e del marito che “non si spiegano cosa possa essere successo”.