Uno dei distretti scolastici del Missouri ha reintrodotto uno ‘strumento educativo’ al dir poco controverso nel proprio ordinamento.
Qualche settimana fa, il consiglio scolastico di Cassville ha approvato un nuovo provvedimento, già comunicato ai genitori degli studenti tramite una circolare ufficiale, che reintroduce le punizioni corporali per gli studenti più indisciplinati. Un castigo che era stato abolito nel 2001 dal distretto scolastico a causa di numerosi abusi e che oggi torna ufficialmente nel regolamento.
A quanto pare, la decisione del consiglio scolastico sarebbe collegata a un recente sondaggio tra i genitori. Dai risultati ottenuti, le famiglie degli studenti avrebbero evidenziato la propria preoccupazione per il livello di disciplina in classe, dicendosi aperti a nuovi strumenti educativi.
Secondo quanto sottolineato dal sovrintendente scolastico Marlyn Johnson, i genitori avrebbero chiesto a gran voce “una misura alternativa alla sospensione”.
“A seguito delle lamentele, abbiamo deciso di valutare questa misura da adottare come ultima spiaggia prima della sospensione” ha commentato Johnson al The Guardian.
Il sovrintendente scolastico: “Le famiglie ci hanno chiesto uno strumento alternativo alla sospensione”
Il provvedimento, tuttavia, ha suscitato numerose polemiche. Molte famiglie infatti non ritengono le punizioni corporali una valida alternativa alla sospensione. Il sovrintendente scolastico, dopo aver recepito l’indignazione dei genitori, si è affrettato a specificare che tale castigo verrà utilizzato solamente come “ultima risorsa” e solo “su disposizione del preside”.
Al rientro in classe per il nuovo anno scolastico, i genitori dovranno sottoscrivere un modulo di adesione da consegnare in presidenza. “Gli studenti non potranno essere picchiati se non in presenza di un testimone”, secondo quanto sottolineato dal sovrintendente.
Tutto ciò è stato possibile dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito la costituzionalità di questo tipo di punizione inteso come metodo educativo. La decisione finale spetta ai singoli Stati. Attualmente solo il Missouri e altri 18 stati consentono ai distretti scolastici di adottare questo strumento.