Dagli Stati Uniti D’America arriva un nuovo trend abitativo. E no, non stiamo parlando delle tiny house o di altre alternative al cemento. Gli States stanno infatti sperimentando un vero e proprio boom di cohousing intergenerazionale.
A causa dei rincari degli affitti, dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento delle tasse universitarie, sempre più giovani si trovano costretti a cercare abitazioni molto economiche per potersi mantenere nel periodo di formazione. Per questo sono disposti a convivere con coinquilini molto più anziani.
D’altro canto, le persone anziane si troverebbero con molto spazio disponibile e tenderebbero ad essere maggiormente felici di avere una persona giovane intorno. Spesso negli accordi viene incluso un forte sconto sull’affitto mensile in cambio di piccoli aiuti in casa o in giardino.
Dagli ultimi dati registrati, in America ci sarebbero oltre 60 milioni di residenti intergenerazionali che vivevano con più generazioni sotto lo stesso tetto.
Boom di cohousing intergenerazionale: anche in Italia si va verso questa soluzione?
Negli anni sono nati anche alcune piattaforme che aiutano giovani alla ricerca di una sistemazione e proprietari di appartamento. Come Nesterly, un servizio di affitti appositamente progettato per i coinquilini intergenerazionali. In Canada esiste una piattaforma simile, chiamata Homeshare.
E in Italia? Pur non esistendo ancora una soluzione organica che favorisca il fenomeno, ci sono diversi progetti di cohousing intergenerazionale. Come quello lanciato dall’Amministrazione Comunale di Milano, “Prendi a Casa”, rinnovato già per i prossimi 4 anni.