Martedì scorso l’aula magna della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari è crollata, fortunatamente senza causare feriti. Il cedimento è infatti avvenuto intorno alle 21:45, quando studenti e docenti avevano già lasciato l’edificio.
Il rettore dell’ateneo Francesco Mola si è affrettato a specificare che non vi erano segni che lasciavano pensare a danni alla struttura, ma l’umore tra universitari e corpo docente non è affatto sereno.
“Per noi è stato come un fulmine a ciel sereno, siamo al lavoro con i Vigili del Fuoco e le autorità competenti per effettuare tutti gli approfondimenti tecnici per l’accertamento delle cause del cedimento per garantire la sicurezza delle studentesse, degli studenti e del personale docente e tecnico amministrativo dell’ateneo” ha promesso Mola, che ha annunciato nuove attività di controllo nei vari edifici dell’Ateneo. In precedenza non sarebbe stata segnalata alcuna infiltrazione o crepa nell’area interessata dal crollo.
Aule occupate all’Università di Cagliari. La protesta degli studenti: “A morire ci andate voi”
Intanto però tra gli studenti è montata la protesta, considerando che solo un caso fortuito ha voluto che non ci fosse nessuno all’interno dell’aula al momento dell’incidente. L’ultima lezione sarebbe dovuta finire poco più di un’ora prima.
In mattinata gli studenti della Facoltà di Studi Umanistici hanno deciso di occupare alcune aule in segno di protesta: “A morire ci andate voi” è stato uno dei cori che hanno animato quella che sarebbe dovuta essere una normale mattinata di lezione. “Anche il nostro diritto allo studio, così, viene ridotto in macerie”.
Secondo alcuni studenti intervistati dai media, contrariamente a quanto dichiarato dal rettore, le avvisaglie di quello che sarebbe accaduto c’erano: “Non è la prima volta che accade e adesso abbiamo paura all’idea di frequentare le lezioni in stabili che potrebbero crollare improvvisamente. Non possiamo rischiare la vita per andare a studiare”.