La situazione che stanno vivendo gli studenti iscritti alle Università italiane non è mai stata così traballante: la crisi economica in corso ha generato un drastico calo di nuove iscrizioni. Chi invece è già iscritto vive in una condizione di disagio economico molto preoccupante, tra l’aumento vertiginoso del prezzo degli affitti, i costi delle bollette diventati ormai insostenibili, la la scarsità delle borse di studio a disposizione e la penuria di posti letto negli alloggi d’ateneo. A essere più colpiti, come facilmente immaginabile, sono soprattutto i fuori sede appartenenti alle fasce di reddito più basse. Ma i rincari stanno mettendo in seria difficoltà anche il ceto medio.
Pur di studiare, c’è chi si accontenta di alloggi di fortuna. Altri invece si arrangiano con dei lavori sottopagati togliendo tempo allo studio. A questo si aggiunge il fatto che le borse di studio che qualche anno fa erano considerate sufficienti per garantire il diritto allo studio a quanti più studenti possibile, oggi non riescono a coprire la domanda.
Il nuovo Governo promette un cambio di rotta, ma servono 7 miliardi per avere la copertura
Secondo i dati di uno studio commissionato da Immobiliare.it, la media nazionale per una camera singola si è stabilizzata a 439 euro, con un incremento dell’11% rispetto allo scorso anno. E in alcune città, come Milano (+20%) i rincari sono ancora più gravi.
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo discorso di insediamento in Parlamento si è esposta promettendo un cambio di rotta: “La scuola e l’università torneranno centrali nell’azione di governo perché rappresentano una risorsa strategica fondamentale per l’Italia, per il suo futuro e per i suoi giovani“.
Ma con l’anno già in corso urgono misure rapide. Il Governo precedente guidato da Mario Draghi aveva previsto un investimento di 950 milioni di euro “per la ristrutturazione, manutenzione e costruzione” di nuove residenze per studenti d’ateneo. Entro il 2026 saranno attivati 100mila posti negli alloggi universitari in più. Ma le risorse destinate dal Pnrr potrebbero non bastare: “Nonostante siano lo sforzo più ingente degli ultimi 30 anni, le risorse non vanno a coprire gli svariati tagli di cui è stato vittima il sistema” ha sostenuto a La Repubblica Diego Vollaro, dell’Unione degli Universitari (UDU). Secondo le stime servirebbero 7 miliardi per avere una copertura totale.