Cresce nuovamente l’allerta per una possibile nuova ondata di attacchi informatici in Italia: nei giorni scorsi l’Università di Pisa avrebbe subito una considerevole perdita di dati sensibili a seguito di un attacco hacker.
Al momento non è stata confermata alcuna richiesta di riscatto, ma online si trovano già alcuni screen in cui vengono indicati indizi sulla mole dei dati sottratti: circa 90mila files, contenuti in 8mila cartelle. Un totale di 54 gigabytes che potrebbero riguardare – come suggeriscono gli altri screen pubblicati – dati personali di studenti, corpo docente e dipendenti.
L’Università di Pisa non è entrata nel merito della questione, ma ha sottolineato che l’attacco subito non ha causato interruzioni del servizio o danni al sistema. In una nota pubblicata dal collettivo studentesco Sinistra Per si fa appello agli studenti di cambiare preventivamente le password del portale Alice e di fare attenzione alle mail provenienti dall’Università per evitare tentativi di Phishing.
“Pretendiamo dall’ateneo – si legge in fine nel comunicato – che i nostri dati siano protetti e criptati, in quanto la nostra sicurezza deve essere la massima priorità dell’Università di Pisa. In mezzo a tutte queste voci che circolano, pretendiamo inoltre che l’Ateneo pubblichi un comunicato ufficiale, in cui chiarisca la vicenda, e se effettivamente risultano esserci state sottrazioni dei nostri dati”.
Attacco hacker all’Università di Pisa, cresce l’allerta in tutta Italia
Negli ultimi mesi attacchi del genere hanno iniziato ad avvenire sempre con più frequenza, anche a causa delle azioni criminose degli hacker del gruppo Killnet che hanno giurato rappresaglie contro i Paesi apertamente schierati contro l’invasione russa in Ucraina.
Il caso più clamoroso è quello ha visto come vittima la Regione Lazio: “L’attacco informatico più grave mai avvenuto nel nostro Paese” aveva commentato il Governatore Nicola Zingaretti.
Per tutto il mese di maggio il collettivo Killnet ha tentato di penetrare in svariate strutture informatiche istituzionali del nostro Paese, tra questi ricordiamo i siti di Senato e Difesa, quello della Polizia di Stato, quelli del Consiglio Superiore della Magistratura.
Gli hacker hanno testato anche la sicurezza dell’Agenzia delle Dogane, degli aeroporti di Linate, Malpensa e Orio al Serio. La maggior parte degli attacchi si è risolta senza alcun danno, ma l’allerta resta molto alta.
Nei giorni scorsi pe esempio è stato invece portato a compimento un attacco di tipo ransomware contro il Comune di Palermo. Il gruppo Vice Society avrebbe pubblicato sul dark web una parte dei dati sottratti dopo il mancato accordo sull’entità del riscatto da pagare in Bitcoin.