Il numero limitato di posti letto legato ai rincari che si stanno verificando in tutta Italia sta causando situazioni di grave emergenza abitativa, con molti giovani costretti a ricorrere ad affitti in nero, contratti di locazione esosi e molto spesso insostenibili.
Sembrava che l’articolo 25 del decreto Aiuti Ter (decreto legge 144/2022) potesse dare un aiuto in questa direzione, magari dando uno slancio a un programma per costruire alloggi per studenti di proprietà dello Stato. Invece la direzione presa è stata un’altra, suscitato molte polemiche a causa della natura dei sostegni economici messi a disposizione per gli alloggi degli studenti fuori sede: il denaro andrà infatti ai privati che metteranno i propri alloggi a disposizione degli studenti.
In Italia, gli studenti che frequentano l’Università lontano da casa sono circa 450-500.000, ma tra questi solo in 37.000 hanno accesso agli studentati pubblici.
Lo stanziamento di ingenti fondi per le residenze destinate agli universitari, provenienti dal PNRR, era stata accolta con molta positività. Purtroppo, come in tanti stanno facendo notare, la misura del Governo può trasformarsi in un “regalo di 660 milioni di euro ai privati” e non in un intervento strutturale per risolvere l’emergenza alloggi per il futuro.
Il corrispettivo per il godimento dei posti letto sarà infatti corrisposto ai privati e pagato per i primi tre anni dalla loro effettiva fruibilità. Termine dopo il quale il privato che ha ottenuto i fondi è libero di destinare ad altri scopi i nuovi posti letto creati, come per esempio la trasformazione degli alloggi in b&b. Questo significa che il denaro pubblico verrà utilizzato per finanziare residenze temporanee private e che allo scadere del finanziamento il problema tornerà a ripresentarsi.
Come se non bastasse, l’articolo 25 prevede che i redditi derivanti dalla messa a disposizione di posti letto non concorreranno alla formazione del reddito ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive, con una riduzione del 40%.
L’Unione Europea autorizzerà uno spreco di risorse così importante per un periodo così limitato?