Autore: il CdM
Ero un giovine studente quando condividevo una casa, tariffa energetica bioraria con altri tre coinquilini, uno dei quali era di una tirchieria sovrannaturale, del tipo che se andavi in bagno lasciando la luce della tua stanza accesa te lo faceva notare, o quando dividevamo le spese e i conti non erano perfetti, invece di arrotondare pretendeva quei 7 centesimi di resto, robe così. La casa era affittata, prima che da noi, da un clan di X persone cinesi e la cucina, vecchia e priva di cappa aspirante, non era mai stata pulita o rinnovata a dovere da decadi. Un giorno…
Un reperto fotografato da Cesare Paolotti.
Un documento di Michelangelo Filippi.
Secondo lui basta accendere la fiamma e abbassare il coprifornelli per ottenere una superficie liscia e uniformemente riscaldata. Tutti noi ci opponiamo fermamente, ma lui imperterrito propone di pagare gli eventuali danni che secondo lui era impossibile che si verificassero, dato che quel coprifornelli era progettato apposta. Forte di questo spirito prende una piadina, ci sbatte sopra un uovo e accende la fiamma. Dopo quattro minuti ecco il risultato. Una saggia testimonianza di Gaetano Pezzicoli.
Un documento di Giulio Marzoni.
In Italia, ma anche in Europa, i prezzi delle case in affitto salgono sempre di più. Ancora peggio in Giappone, dove trovare una casa confortevole, ben tenuta e a prezzi ragionevoli è quasi impossibile. Tuttavia, in Giappone esistono belle abitazioni a prezzi molto bassi: si chiamano jiko bukken. Che cos’è un jiko bukken? Un jiko bukken (事故物件) si può tradurre in italiano con “proprietà stigmatizzata”. Può anche essere definita shinriteki kashi bukken (心理的瑕疵物件) o “proprietà che può causare danni psicologici”. In generale, ciò significa che, pur non essendoci nulla di sbagliato nell’appartamento/locale, c’è qualcosa di “strano” che potrebbe rendere l’abitarci…
La natura se l’è ripreso. Una colpevole testimonianza di Sara Brayon.
Il mio ex cdm si nutriva quasi esclusivamente al bar sotto casa. Quando non lo faceva si cucinava il suo manicaretto preferito: spaghetti conditi con passata di pomodoro rigorosamente cruda, da versare direttamente sugli spaghetti nel piatto. Il cdm quindi portava tutto il necessario sul tavolo da pranzo, mangiava e lasciava tutto lì: piatto, bicchiere, bottiglia, forchetta e boccia di passata mezza piena. Lasciava ovviamente anche la pentola, senza lavarla, sul fornello. Dopo oltre una settimana il cdm ha di nuovo voglia della sua fantastica pasta, prepara tutto, va a tavola e condisce i suoi spaghetti con la pummarola della…

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