Secondo un’indagine condotta da Cgil e Ires Emilia Romagna, a seguito della pandemia, ben 9 studenti su 10 avrebbero manifestato un profondo disagio psicologico.
Dallo studio, che ha coinvolto 30mila studenti delle scuole superiori e universitari su tutto il territorio nazionale, è emerso che a cambiare sono soprattutto le abitudini, con un aumento dell’uso dei social del 78%, dei videogiochi del 30,7% e del fumo del 18%. Sono invece diminuiti gli incontri con gli amici, sia online che in presenza (48%) e la cura del proprio aspetto fisico (37%). Inoltre il 28% degli studenti ha sviluppato disturbi alimentari, il 16% dei quali innescati dalla pandemia; il 14.5% ha sperimentato episodi di autolesionismo, di cui oltre la metà avvenuti durante il periodo pandemico.
Altri dati allarmanti sono quelli relativi ai cambiamenti dei ritmi del sonno, sperimentato dal 64% degli studenti; mentre oltre un quarto dei giovani ha pensato di abbandonare gli studi durante l’emergenza sanitaria.
Le misure per tutelare il benessere psicologico degli studenti italiani
In questo contesto, in cui oltre il 60% degli intervistati ha dichiarato di temere per la propria salute mentale, si rende necessaria un’azione concreta e urgente per evitare l’insorgere di nuove problematiche nei giovani in età scolastica.
“Serve un lavoro di rete che coinvolga molteplici attori: famiglie, operatori sociali, strutture sanitarie, il sindacato. E’ necessario lo sviluppo di servizi che si dedichino alla cura e alla rilevazione delle condizioni di disagio prima che diventino patologie” ha sottolineato Monica Vangi, segretaria Cgil Lombardia con delega alla sanità.
“Una percentuale molto alta di ragazze e ragazzi ha coraggiosamente riconosciuto un disagio e si è rivolta a sportelli psicologici, soprattutto privati. Serve un investimento più forte sul pubblico”, ha aggiunto Monica Vangi.
Il Ministero della Salute ha già avviato una misura temporanea (da potenziare in futuro) mettendo a disposizione un bonus psicologo a una platea di circa 16mila soggetti. Ogni voucher può coprire sedute fino a circa 600 euro (il valore è stabilito a seconda dell’Isee fino a un max di 50mila euro). Per ottenerlo bisognerà rivolgersi al medico di base che genererà i voucher.
Considerando che attualmente le risorse messe in campo dal Governo sono di appena 20 milioni, dieci dei quali destinati alle strutture, chi non avrà l’opportunità di beneficiare del bonus psicologo potrà comunque richiedere l’adesione a altri progetti simili come lo sportello d’ascolto e i voucher finanziati dalla Regione Lazio; o usufruire dello psicologo di base istituito dalla Regione Campania.
Sono inoltre molte le Università in tutta Italia che offrono un servizio di counseling e sostegno psicologico gratuito ai propri studenti, sia dal vivo che attraverso sportelli virtuali.
Un sostegno psicologico immediato
Noi del CdM stiamo collaborando con ProntoPro e Serenis per rendere il sostegno psicologico più facilmente accessibile agli studenti universitari, e non solo a loro.
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