Qualche settimana fa la Caritas di Bologna aveva lanciato un appello alle istituzioni affinchè aiutassero i tantissimi studenti fuori sede che – a causa del caro affitto o della perdita della borsa di studio – si erano improvvisamente trovati a fare i conti con un’emergenza abitativa mai sperimentata prima.
Il direttore dell’ente locale, don Matteo Prosperini, aveva portato anche come esempio le storie di molti universitari che erano finiti a dormire in stazione perché non potevano permettersi un alloggio stabile.
Oggi sembrerebbe finalmente muoversi qualcosa: l’Università di Bologna ha infatti attivato una misura che permetterà a tutti gli studenti fuori sede di ricevere 1000 euro per sostenere le proprie spese d’alloggio.
“Una misura fortmente voluta”: il commento di Sinistra Universitaria
L’iniziativa è stata approvata in settimana dal Consiglio degli studenti dell’Ateneo, e verrà attuata non appena riceverà l’approvazione definitiva dal Senato accademico nel corso della prossima seduta.
“Si tratta di una misura nuova, che non è mai stata attuata prima, fortemente voluta” ha commentato l’associazione studentesca Sinistra Universitaria.
Il budget stimato per questa prima tranche è di circa 600mila euro, una cifra che verrà finanziata congiuntamente dall’Ateneo e dal Consiglio degli Studenti. Al momento si parla dunque di 600 contributi economici che verranno destinati ad altrettanti studenti con regolare contratto di affitto e che rientrano nella fascia Isee tra i 24.335 e i 28.000 euro. (Per le facsce inferiori è già previsto l’accesso alle borse di studio dell’agenzia regionale Ergo).
La misura intende infatti potenziare il sostegno a quegli studenti in fascia economica “medio-bassa” che non riescono a ricevere i benefici regionali per il diritto allo studio.
“La questione abitativa è la principale emergenza riguardante il diritto allo studio e il costo dell’affitto, per abitazioni molto spesso inadeguate, utilizzando un eufemismo, è il capitolo di gran lunga più gravoso sulla spesa annuale di ciascun studente” ha sottolineato Sinistra Universitaria.
“Una misura che non riuscirà di certo a risolvere l’emergenza abitativa ma crediamo che sia un primo passo importante per intervenire sulla questione e dare un supporto economico diretto e concreto a tanti studenti”.
Che l’Università di Bologna abbia tracciato il solco per un nuovo tipo di sostegno al diritto allo studio? Difficile immaginare che a breve anche altri Atenei adottino la stessa misura, ma in caso di un responso positivo non è escluso che anche gli studenti fuori sede di tutta Italia possano beneficiare di qualche sorta di sollievo economico.