Tre influencer di origini algerine sono stati condannati a un anno di carcere ciascuno in un caso di truffa ai danni di circa un centinaio di studenti.
Farouk Boudjemline (noto come Rifka sul Instagram), Numidia Lezoul e, Mohamed Aberkane (noto come Stanley su Instagram), sono stati accusati di “associazione a delinquere, falso, contraffazione di documenti, furto, frode e riciclaggio di denaro sporco”.
I tre avevano pubblicizzato per diversi mesi un’agenzia, la Future Gate, che prometteva agli studenti che desideravano studiare all’estero (in particolare Russia, Ucraina e Turchia) supporto costante e molti altri servizi.
L’agenzia si sarebbe dovuta anche occupare dell’iscrizione alle varie Università e di trovare un alloggio sicuro ai propri clienti. In realtà gli studenti, una volta arrivati sul posto, venivano lasciati al loro destino perdendo i soldi che avevano sborsato.
Il tribunale ha anche condannato il principale imputato e proprietario dell’azienda, Razaki Osama, a sette anni di carcere, oltre che a pagare una multa di un milione di dinari (6.850 euro). Anche sua madre e la sua compagna, un ex membro del parlamento algerino, sono state condannate a un anno di reclusione ciascuna.
I followers dei tre influencer non ci stanno: “Sono stati condannati ingiustamente”
I tre influencer, nonostante avessero provato a discolparsi sostenendo di non essere a conoscenza delle intenzioni disoneste della Future Gate, sono stati condannati dal tribunale di Dar El-Beida ad Algeri a un anno di reclusione ciascuno e a una multa dell’equivalente di circa 650 euro.
In risposta al loro arresto, molti dei loro followers hanno lanciato un hashtag, #wronglytaken (arrestati ingiustamente), per esprimere la propria solidarietà nei confronti dei loro influencer preferiti e per chiedere che la responsabilità della truffa venisse completamente attribuita all’azienda.
La truffa ha aperto un forte dibattito sul ruolo che svolgono gli influencer sui social media e sulle responsabilità che dovrebbero prendersi sui marchi e le aziende che promuovono. In passato, infatti, alcuni influencer erano finiti nell’occhio del ciclone per aver pubblicizzato dei controversi servizi per il supporto psicologico e finte lotterie online, senza però subire alcun procedimento giudiziario.