Grazie alle iniziative di migliaia di studenti in tutta Italia, sempre più Università scelgono di mettere a disposizione per i propri iscritti dei bagni genderless, ossia utilizzabili da tutti senza distinzione tra sessi.
Tra i primi a puntare i fari sull’argomento ci sono gli studenti dell’Università di Pisa che, dopo una serie di rivendicazioni, sono riusciti a ottenere l’approvazione del rettore per la realizzazione di bagni neutri.
Sulla scia delle iniziative portate avanti dagli universitari toscani e di altri esperimenti vincenti, i bagni senza genere hanno iniziato a fare la loro comparsa in diverse Università italiane. Tra gli ultimi esempi in ordine di tempo c’è la proposta degli studenti di Sociologia dell’Università di Trento, che presto avranno a disposizione 4 bagni neutri nei vari spazi dell’Ateneo.
Ma non sono solo gli universitari a chiedere una maggiore attenzione verso la Gender Equality. Anche nei licei, come il Classico Alfieri di Torino, i bagni senza distinzione di genere stanno per diventare realtà.
Nonostante nella maggior parte dei casi le richieste degli studenti siano state appoggiate dai docenti e dai dirigenti scolastici e universitari, non sono mancate le proteste.
C’è chi prova a nascondere la propria avversione affermando che “ci sono cose più importanti a cui pensare”. O chi prova a organizzare qualche sommossa affiggendo qualche striscione e ripetendo qualche slogan imparato sul web, come avvenuto proprio al Liceo Alfieri dove, però, la protesta è stata velocemente silenziata dagli stessi studenti che hanno rimosso lo striscione, ribadendo che nella loro scuola non c’è spazio per l’intolleranza e il fascismo.
Dai vari sondaggi effettuati nei licei in cui il dibattito sull’argomento è ancora aperto risulterebbe inoltre che la stragrande maggioranza degli studenti sia completamente d’accordo nell’ospitare nei propri atenei almeno un bagno senza distinzioni di genere.
Università, non solo bagni genderless: iniziative anche per la distribuzione gratuita di prodotti per il controllo del flusso mestruale
Attraversi i sondaggi è stata anche rilevata una maggiore sensibilità da parte di tutti gli universitari verso la distribuzione di prodotti per il controllo del flusso mestruale gratuiti in tutti i bagni. In alcune facoltà gli studenti si sono già organizzati autonomamente installando una scatola contenente assorbenti e tamponi comprati dagli studenti. Ma la speranza è che il Governo e il Ministero dell’Istruzione avvii un’iniziativa propria per imitare ciò che già avviene in altri Paesi europei.